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Microplastiche: un nuovo pericolo per l’agricoltura

Studi recenti  hanno messo in luce l’impatto delle microplastiche sui terreni agricoli, aprendo nuove prospettive per un’agricoltura più sostenibile.

La ricerca sui terreni condotta negli ultimi 5 anni da un team di ricercatori dell’università di Wageningen, nei Paesi Bassi, e uno studio attuale di www.microbiologiaitalia.it hanno dimostrato l’impatto significativo delle microplastiche sul terreno agricolo. Ma quali segreti nascondono i suoli europei, in particolare queli olandesi, che ne fanno i protagonisti di una produttività agricola così avanzata?

Cosa sono le microplastiche

Le microplastiche sono qualsiasi pezzo di plastica più piccolo di 5 millimetri che può essere trovato in diversi ambienti, tra cui i suoli agricoli. L’analisi ha rilvato che le microplastiche si accumulano nei terreni a tasso allarmante, con la maggiore percentuale di quelle che emergono dall’uso di fertilizzanti chimici, acqua di irrigazione contaminata, compost organico e apparecchi agrari.

Il fenomeno si verifica attraverso la decomposizione di prodotti plastici utilizzati nelle pratiche agricole quotidiane. Con il tempo, queste plastiche si frammentano in particelle microscopiche che vengono incorporate nel suolo. 

 Ciò rappresenta un potenziale rischio per la salute delle piante e per la sicurezza alimentare.

microplastiche

È sicuro mangiare verdure coltivate in terreni contaminati da microplastiche?

Lo studio di www.microbiologiaitalia.it, che ha scelto la lattuga come modello di riferimento per la sua importanza agraria, afferma che, nonostante la presenza di microplastiche, la lattuga ed altre verdure possono essere consumate in sicurezza.

Tuttavia, le ricerche suggeriscono che i livelli di contaminazione non sono preoccupanti per la salute umana se gestiti correttamente.

Per ulteriori informazioni a riguardo delle microplastiche negli alimenti visita il sito www.cibo360.it 


Quali sono le conseguenze ecologiche a lungo termine della presenza di microplastiche nei suoli?

Le microplastiche possono accumularsi nel suolo, influenzando la fertilità. Possono anche alterare la struttura compromettendo la capacità di drenaggio e di ritenzione idrica, il che può portare a una diminuzione della produttività agricola. Inoltre, possono interferire con i microrganismi fondamentali presenti nel suolo, influenzando i cicli nutrienti. Questo, ha un impatto diretto sull’agricoltura, poichè suoli sani sono essenziali per avere buoni raccolti.

Le microplastiche sono presenti solo nel suolo?

Oltre al suolo, le microplastiche sono ampiamente presenti negli oceani. Esse entrano negli ecosistemi marini tramite fiumi, scarichi industriali e persino l’atmosfera. Nei mari, si accumulano, creando zolle di plastica e influenzando gli organismi marini. 

Negli oceani, le microplastiche possono essere ingerite da una varietà di organismi marini, questo può portare a gravi problematiche di salute per gli animali, come malnutrizione, tossicità e problemi riproduttivi.

Di conseguenza, la pesca e le comunità che ne dipendono ne risentono. Inoltre, questi pesci possono poi entrare nella catena alimentare, rappresentando una minaccia per la salute umana. 

Un aspetto meno conosciuto della questione microplastiche è la loro presenza nell’atmosfera. Le suddette possono essere trasportate dall’aria, sollevando preoccupazioni riguardo all’inquinamento atmosferico.


Rischi per l’acqua potabile

Le microplastiche non restano solo in superficie del suolo ma possono penetrare anche nelle falde acquifere, contaminando l’acqua potabile. Questo potrebbe ridurre la qualità dell’acqua e rappresentare un rischio per la salute, richiedendo processi costosi per la purificazione.

Per di più, diversi studi hanno rilevato la presenza di microplastiche in campioni di acqua in bottiglia, un fenomeno che suscita preoccupazione per la salute dei consumatori. Ma come finisce la plastica nelle nostre bottiglie?

Innanzitutto, le microplastiche possono provenire dalle stesse bottiglie. La produzione di plastica, compresa quella delle bottiglie, può generare particelle che si staccano e si disperdono nel contenuto. Anche fattori come la luce e il calore possono contribuire alla degradazione della plastica, rendendo più probabile il rilascio di microplastiche nell’acqua. Questo è particolarmente preoccupante se le bottiglie vengono esposte a temperature elevate, come può accadere in auto durante le calde giornate estive. Le conseguenze per la salute umana legate al consumo di acqua in bottiglie di plastica contaminate sono ancora oggetto di studio. Le microplastiche possono contenere sostanze chimiche tossiche, come plastificanti e metalli pesanti, che possono interferire con i processi biologici del nostro corpo. Nonostante la ricerca sia ancora in fase iniziale, la preoccupazione è che nel tempo l’assunzione regolare di queste particelle possa avere effetti negativi, inclusi problemi ormonali e disturbi cardiovascolari.

Dunque, il consumo crescente di acqua in bottiglia ha anche un impatto ambientale significativo. Oltre al problema delle microplastiche, il processo di produzione e smaltimento delle bottiglie di plastica contribuisce all’inquinamento globale. Inoltre, non tutte le bottiglie vengono riciclate in modo efficace, e molte finiscono nei nostri oceani e negli ecosistemi naturali, aggravando il problema.

Lo studio dei ricercatori olandesi

Per affrontare questo problema, i ricercatori olandesi stanno lavorando per diminuire la presenza di microplastiche nei suoli e comprendere i loro effetti a lungo termine. Ciò include l’analisi della loro interazione con i nutrienti e gli organismi del suolo, oltre a suggerire pratiche agricole più sostenibili per mitigare l’impatto della plastica sul suolo.

Quali strategie possiamo adottare per un’agricoltura sostenibile?

1. Riduzione dell’uso della plastica:

promuovere alternative sostenibili alla plastica monouso, come materiali biodegradabili o riutilizzabili.

2. Educazione e sensibilizzazione:

informare il pubblico sui rischi delle microplastiche e incoraggiare a comportamenti responsabili, come il riciclo e la riduzione dei rifiuti

3. Miglioramento della gestione dei rifiuti:

rafforzare i sistemi di raccolta e riciclo dei rifiuti per evitare che la plastica finisca negli oceani e nell’ambiente

4. Ricerca e innovazione:

promuovere la ricerca su nuovi materiali e tecnologie per migliorare la degradabilità della plastica

5. Monitoraggio e valutazione:

stabilire programmi di monitoraggio per valutare la presenza di microplastiche negli ecosistemi e la loro interazione con la fauna e la flora

Queste strategie, se attuate in modo coordinato, possono contribuire a ridurre l’impatto delle microplastiche e proteggere lambiente  e la salute pubblica

Innovazioni

Come già accennato, una delle innovazioni più promettenti è l’uso di materiali biodegradabili. Questi materiali si degradano più rapidamente rispetto alla plastica tradizionale, riducendo così il tempo di permanenza nell’ambiente. Diverse startup stanno sviluppando packaging alimentari e contenitori realizzati con queste sostanze, incoraggiando le aziende a passare ad alternative più sostenibili.

Oltretutto, i sistemi di filtrazione avanzati stanno guadagnando popolarità. Questi dispositivi sono progettati per essere installati nelle fognature e nei corsi d’acqua per catturare le microplastiche prima che raggiungano gli oceani. Impianti di depurazione modernizzati stanno incorporando tecnologie che migliorano l’efficacia della rimozione delle microplastiche.

Anche la ricerca nel campo dei batteri e dei funghi in grado di degradare la plastica è in espansione. Alcuni microrganismi mostrano la capacità di «mangiare» plastica, trasformandola in sostanze non nocive. Queste scoperte potrebbero aprire la strada a metodi biologici per la pulizia degli ecosistemi contaminati.

Riflessioni e conclusioni

In conclusione, il problema delle microplastiche è una delle sfide ambientali più gravi che stiamo affrontando oggi. Sono presenti ovunque: negli oceani, nei fiumi, nell’aria e persino nel cibo che mangiamo e non si tratta solo di un problema di inquinamento visibile; le microplastiche possono avere effetti negativi sulla salute umana e sugli ecosistemi che ci circondano. 

Uno dei punti critici da considerare è quello della consapevolezza collettiva e della responsabilità individuale. Ci siamo mai fermati a pensare a come le nostre azioni quotidiane contribuiscano a questo problema globale? L’uso di plastica monouso, i comportamenti di consumo e lo smaltimento non adeguato dei rifiuti sono solo alcune delle pratiche a cui dobbiamo prestare attenzione. È imperativo che ognuno di noi cominci a riflettere su piccole modifiche nel proprio stile di vita, come l’utilizzo di alternative sostenibili e la riduzione del consumo di plastica, contribuendo così a una società più responsabile nei confronti dell’ambiente.

Tuttavia, è altrettanto importante che i governi e le istituzioni agiscano. Leggi più severe e regolamenti mirati alla riduzione della produzione di plastica e un sistema di raccolta e riciclo più efficiente possono rappresentare passi fondamentali. Ma le domande che emergono sono molte: quali saranno le strategie future per affrontare l’inquinamento da microplastiche? Riusciranno i governi a mettere in atto politiche che siano realmente efficaci nel contrastare questa emergenza ambientale? Come possiamo garantire che l’industria risponda con innovazioni che portino a soluzioni sostenibili?

Le generazioni future dovranno essere educate a comprendere l’impatto delle microplastiche e ad adottare comportamenti responsabili. Ma siamo pronti a investire nella formazione e nella consapevolezza ambientale?

La scienza gioca un ruolo fondamentale nel tracciare il futuro in questo ambito. Ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando instancabilmente per comprendere l’entità del problema e le sue implicazioni per la salute umana e per la natura. 

Infine, non possiamo dimenticare l’importanza della responsabilità collettiva. Ogni individuo, ogni comunità e ogni nazione ha un ruolo da giocare nella lotta contro l’inquinamento da microplastiche. Siamo pronti a perseguire una visione globale per un ambiente più pulito e sostenibile? Le microplastiche rappresentano un campanello d’allarme non solo per l’ambiente, ma per la nostra stessa sopravvivenza. Le scelte che facciamo oggi determineranno il mondo in cui vivranno le future generazioni. Ecco perché è fondamentale interrogarci, agire e, soprattutto, non perdere di vista l’urgenza della situazione. La nostra responsabilità, ora più che mai, è quella di affrontare insieme questa sfida, lasciando un mondo migliore per chi verrà.

FONTI: Università di Wageningen, www.microbiologiaitalia.it.

Articolo di Sofia Fazio






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